San Nazzaro - l'Abbazia dei Santi Nazzario e Celso
A San Nazzaro Sesia (NO) si trova il più importante complesso abbaziale fortificato del Novarese ed uno dei più significativi dell'Italia settentrionale. Fondato nel 1040, dal vescovo di Novara Riprando appartenente alla prestigiosa famiglia dei Conti di Biandrate, l’impianto fu fortificato a partire dal XIII secolo. Successivamente nel corso del XV secolo è stato oggetto di ampliamenti e ricostruzioni. Degni di nota la chiesa, la cui facciata è un significativo esempio di architettura gotica lombarda, ed il chiostro, porticato sui quattro lati, arricchito dal ciclo di affreschi tardo quattrocentesci, di autore ignoto, rappresentanti un centinaio di episodi, di cui molti ben conservati, della vita di San Benedetto da Norcia.
Casalvolone - San Pietro
La Chesa di San Pietro, situata presso il cimitero, è l'antica pieve di Casalvolone. Citata per la prima volta nel 1113, fu rimaneggiata e ampliata nel XV secolo. All'interno di grande suggestione sono gli affreschi del XV secolo, molti dei quali datati e firmati. Di grande pregio la raffigurazione del Cristo in mandorla con le simbologie dei Quattro Evangelisti.
Momo - Santa Trinità
Poco distante dal centro del paese, in area sacra celtica, sorge l'oratorio della Santissima Trinità, citato per la prima volta nel 1347, anche se la costruzione originaria può essere collocata intorno al XII secolo. Sorse come piccolo oratorio di sosta per i pellegrini che percorrevano la via Francigena. Di notevole pregio sono gli affreschi che si trovano all'interno, risalenti al XV e XVI secolo, attribuiti alla bottega dei Cagnola, raffiguranti scene della vita e della Passione di Cristo.
Carpignano Sesia - castello ricetto e chiesa di San Pietro in castrum
Come molti centri della Pianura Padana, anche Carpignano si è sviluppato nei secoli attorno ad un nucleo abitato antico, ancora ben riconoscibile nel quartiere del Castello, ubicato nel mezzo del paese.
Le prime notizie sul castello ricetto risalgono al XII secolo, ma le sue origini sono più antiche, come testimonia la chiesa di San Pietro, assegnabile agli inizi del XI secolo. Verso la metà del secolo XII, la chiesa di san Pietro fu donata (per iniziativa di papa Innocenzo II) all’ordine benedettino di Cluny, entrando così a far parte di una vera e propria rete di chiese, priorati ed abbazie estesa a tutta l’Europa occidentale (Francia, Spagna, Svizzera, Italia settentrionale). All'interno della chiesa gli affreschi dell'abside maggiore, databili tra il 1140 ed il 1159, costituiscono un vero e proprio tesoro del panorama della pittura romanica padana per l'alto livello pittorico ed i densi contenuti iconografici.
Recentemente il Comune di Carpignano Sesia è entrato a far parte della Federazione Europea dei Siti Cluniacensi.
Carpignano Sesia è così divenuta la prima tappa piemontese del Grande Itinerario Culturale Cluniacense riconosciuto dal Consiglio
d’Europa!
Oleggio - San Michele
La chiesa dedicata a San Michele si trova all'interno del cimitero di Oleggio. Citato nel X secolo, l'edificio attuale risale al X-XI secolo. L'interno, con copertura a capriate lignee, conserva pregevoli affreschi di epoca medievale, fra i pochi esempi di arte romanica ancora visibili nel Nord Italia. Nel catino absidale è raffigurato il Cristo in Maestà con figure di diaconi e cavalieri; mentre sulla controfacciata è rappresentato un grandioso Giudizio Universale. Altri affreschi databili tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo sono collocati lungo la navata maggiore.
Sorto all'epoca delle lotte tra Guelfi e Ghibellini il ricetto di Ghemme si presenta come un vero e proprio borgo fotificato circondato da mura merlate e da un fossato (oggi interrato). Passeggiando per le vie acciottolate si possono ammirare le pregevoli cornici in cotto finemente lavorate delle finestre di alcuni edifici (via Castello, cortile della Barciocca).
Al suo interno si trovano alcune cantine private dove è possibile fare degustazioni e visite. Il paese vanta infatti la produzione di un rinomato vino che da esso prende il nome: il vino Ghemme DOCG.
Romagnano - la "Cantina dei Santi"
La cosiddetta Cantina dei Santi apparteneva alla perduta abbazia benedettina di San Silvano (già Silano), importante centro religioso ed economico del Novarese, che la tradizione vuole fondata ai primi del Mille.
Nulla si sa della sua destinazione originaria, anche se la presenza di simboli araldici, le eroiche vicende narrate negli affreschi e l'assenza di riferimenti certi al rito religioso farebbero pensare ad un uso collettivo e pubblico di rappresentanza o di riunione, più che liturgico.
Gli affreschi, raffiguranti le storie di Davide, sono databili intorno alla metà del secolo XV sia per ragioni stilistiche che in relazione alla storia del costume civile e militare.
Lo stile è quello inconfondibile del periodo tardogotico, cortese cavalleresco e internazionale, ampiamente diffuso lungo le zone alpine e prealpine, in particolare nei territori sabaudi, viscontei e scaligeri. E alla stessa area sembrano rinviare quelle armature composite ed articolate sulle quali l'artista si è tanto accuratamente soffermato.
Il nome che pare più probabile per l'identificazione dell'autore è quello di Bartulonus da Novara attivo in svariate imprese decorative nell'area novarese.
Il mondo è un libro e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina.
Sant'Agostino